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Saturday, 15 September 2007
MESSAGGIO DI S.A.R. EMANUELE FILIBERTO DI SAVOIA PRINCIPE DI PIEMONTE E DI VENEZIA
IN OCCASIONE DEL 103° ANNIVERSARIO DELLA NASCITA
DI S.M. RE UMBERTO II - 15 SETTEMBRE 2007
Oggi si celebra l’anniversario della nascita di mio nonno Re Umberto II. Egli nacque a Racconigi, città tanto cara alla Dinastia, il lieto evento fu festeggiato in tutto il Paese perché era un segno di continuità e certezza per il futuro della Patria. Di mio nonno ricordo la grande umanità, l’intelligenza e la preparazione storica ma soprattutto la dignità con cui sopportava il dolore causatogli dalla lontananza dall’Italia e dagli italiani che amava profondamente.
Quando salì al Trono come quarto Re d’Italia trovò un Paese con una grave situazione politica, sociale, ed istituzionale a causa degli anni di Guerra che ne avevano fortemente provato la popolazione. La sua incessante opera per il bene della Patria iniziò ben prima di cingere la Corona: al momento della sua investitura quale Luogotenente del Regno si adoperò affinché le pressioni degli Alleati non rischiassero di spaccare in due il Paese, cercò con fermezza di rendere meno gravi le condizioni della popolazione oramai straziata dai lunghi anni di guerra.
Egli fu uomo dalla straordinaria dignità che seppe comprendere appieno il ruolo impostogli dalla storia e cercò con spontaneità e sensibilità di portarsi sempre più vicino a tutti gli italiani. Era ben consapevole del ruolo della Donna nella società moderna e con uno dei suoi primi decreti Le conferì il diritto di voto.
Seppe anche comprendere, con decenni di anticipo rispetto alla classe politica, la grandissima importanza delle tradizioni e delle culture regionali. Si impegnò con forza affinché la Sicilia avesse una sua autonomia e promulgò, nel Maggio del 1946, lo Statuto della Regione. Nel suo lungimirante progetto prevedeva di dotare tutte le regioni d’Italia della stessa autonomia nel rispetto della solidarietà e dei valori dell’Unità che Casa Savoia stessa rappresentava e garantiva.
Purtroppo non gli fu data occasione di dimostrare le Sue grandi doti di Sovrano. Negli anni dell’esilio si è sempre dimostrato vicino agli italiani, amava profondamente l’Italia ed i suoi concittadini: non c’era giorno in cui Egli non tenesse vivi i contatti con la Patria incontrando moltissimi italiani in visita a Cascais. Anche negli anni lunghi e dolorosi della malattia non riusciva rimanere isolato dal suo più grande amore; gli italiani.
Ricordo con affetto e devozione mio nonno Re Umberto II, fu un esempio di umanità, dignità e rispetto; un vero depositario dei Valori su cui si fonda la nostra Patria!
In queste giornate concitate, in cui lo scontro politico ed istituzione e la divisione sono all’ordine del giorno, vorrei ricordare a tutti l’esempio che diede Re Umberto II che fece il massimo sacrificio per l’unità e la pace dell’Italia!
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